”La conoscenza degli effetti e l’ignoranza delle cause produsse l’astrologia.”
(Giacomo Leopardi)
 
“Dopo avere guarito molte malattie, Ippocrate stesso si ammalò e morì.”
(Marco Aurelio, in “A sè stesso [pensieri]”)
 
 
Tempo fa ho redatto una cronologia medica per evidenziare i contributi che il laboratorio, inteso nel senso profondo di disciplina sperimentale, che per prima ha saputo introdurre una forte connotazione scientifica negli studi medici, ha portato allo sviluppo della medicina moderna. La  cronologia è stata quindi integrata con i premi Nobel per la medicina assegnati nel XX secolo tra il 1901 (anno di inizio del premio) e il 1999 (mancano alcuni anni attorno ai due conflitti mondiali, nei quali i premi non sono stati assegnati) e con i premi Nobel per la chimica (inaspettatamente numerosi) assegnati per scoperte che hanno consentito di chiarire fondamentali meccanismi molecolari in campo biochimico (rimando al sito ufficiale della Fondazione Nobel sia per i premi assegnati dal 2000 in avanti, sia per le motivazioni di tutti i premi assegnati, per le note biografiche dei vincitori, e per le letture che ciascuno di essi ha presentato in occasione dell’assegnazione del premio Nobel).
 
Ma con il crescere del sito, e dato l’obiettivo di dargli un respiro sempre più ampio, la cronologia medica è diventata rapidamente inadeguata. E il salto di qualità, inevitabile e indispensabile, è stato il passaggio dalla cronologia medica alla vera e propria storia della medicina. Questo mi ha consentito di superare i limiti inevitabilmente ristretti della medicina di laboratorio, e di fornire il quadro di insieme necessario per meglio comprenderne efficacia e limiti all’interno delle scienze mediche.
 
Per iniziare con una visione sintetica e organica della storia della medicina consiglio vivamente gli “Appunti delle lezioni di storia della medicina” del Prof. Alessandro Riva della Facoltà di Medicina di Cagliari, redatti con la collaborazione di F. Loffredo, M. Piludu e G. Conti, edizione online a cura di Beniamino Orrù e Barbara Spina. Li trovate all’indirizzo
 http://pacs.unica.it/biblio/storia.htm.
 
Presso gli United States National Institutes of Health, nella National Library of Medicine, trovate la pagina della storia della medicina
 http://www.nlm.nih.gov/hmd/
 
che comprende tra le altre numerose risorse anche il riferimento a una raccolta di circa 60.000 immagini di storia della medicina.
 
All’Università di Stanford sul sito
 
http://www.stanford.edu/class/history13/earlysciencelab/body/
 
si trova una serie di cartelle denominate brainpages, eyespages, e così via. All’interno di ciascuna di esse si trova un file denominato come il rispettivo organo (brain.html, eye.html, e così via). Facendo click su questi file è possibile visualizzare la storia completa delle scoperte riguardanti lo specifico organo.
 
Riferimenti meno accademici ma comunque interessanti si possono trovare sulla Wikipedia alla voce
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_medicina
 
e nella categoria che raccoglie gli articoli dedicati alla medicina dei tempi passati
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Storia_della_medicina)
 
alla voce “storia della medicina”. I collegamenti riportati sono utili come spunti per iniziare una navigazione esplorativa sull’argomento (anche se purtroppo l’elenco dello Swif non è più manutenuto).
 
Dal sito del Project Gutenberg
https://www.gutenberg.org
 
la straordinaria iniziativa che garantisce la libera diffusione in formato elettronico di libri di pubblico dominio, per i quali sono scaduti i diritti d’autore, riportavo via via che si rendevano disponibili, e via via che li scovavo, documenti di storia della medicina di grande interesse e assolutamente imperdibili. Purtroppo in Italia l’accesso a Gutenberg è stato bloccato. In ogni caso sono riuscito a riportare da Gutenberg qualche opera interessante (e non più coperta dai diritti d’autore):
→ “Outline of Greek and Roman Medicine” è un libro di storia della medicina greca e della medicina romana, che include i primi due secoli dell'era cristiana e il tardo periodo romano e bizantino. Sono le prime forme di medicina occidentale di cui abbiamo una qualche documentazione. Il libro è stato pubblicato nel 1914 da James Sands Elliott (1880–1959), allora Editor del "New Zealand Medical Journal" e Honorary Surgeon del Wellington Hospital, New Zealand;
→ "Medicine of the Thirteenth Century", di Henry E. Handerson (1837-1918), pubblicato nel 1918, è uno studio sulla medicina inglese del tredicesimo secolo basato sull'opera di Gilbertus Anglius (circa 1180 – circa 1250), medico inglese del periodo medioevale, noto principalmente per il suo enciclopedico "Compendium Medicinae" scritto tra il 1230 e il 1250, un tentativo di rassegna omnicomprensiva della pratica medica e della pratica chirurgica dei suoi tempi. Esiste anche una copia scansionata in pdf che risale al 1918 (il downlad potrebbe richiedere del tempo, ma ne vale la pena);
→ "Old-Time Makers of Medicine", di James J. Walsh (1865–1942), pubblicato nel 1991. Particolarmente interessanti tra le altre la descrizione delle figure di Mondino dè Luzzi, l'anatomista italiano che ai primi del '300 riprese la pratica delle dissezioni del corpo umano abbandonata da circa 1500 anni, e di Niccolò Cusano, al quale l'autore attribuisce i primi suggerimenti di metodi di laboratorio in medicina;
→ "The evolution of modern medicine", è una raccolta di letture tenute alla Yale University da William Osler (1849–1919). Pubblicata nell'aprile del 1913, è un'opera di grande respiro, che include cenni sulle origini della medicina, comprese la medicina ebraica, cinese e giapponese, quindi  illustra la medicina greca, con le figure centrali di Ippocrate e Galeno, la medicina medioevale, con la scuola medica meridionale italiana, la medicina bizantina e araba, la medicina del rinascimento, con le figure di Paracelso, Vesalio e Harvey, e arriva allo sviluppo della moderna medicina e agli inizio della medicina preventiva. William Osler, medico canadese, è stato definito come il padre della medicina moderna, avendo come lui amava dire "insegnato agli studenti di medicina a stare nelle corsie, in quanto ... di gran lunga il più utile e importante lavoro che sono stati chiamati a fare";
→ “An assay on the shaking palsy”, è il famosissimo e citatissimo ma introvabile saggio del 1817 nel quale il medico inglese James Parkinson (1755 – 1824) descrisse per la prima volta la malattia che da lui trarrà il nome, e le cui basi verranno individuate solamente 150 anni dopo nella degenerazione selettiva dei neuroni dopaminergici della pars compacta della substantia nigra;
→ “Surgical anatomy” di Joseph Maclise (1815-1880), è una raccolta di 68 tavole a colori, ciascuna delle quali opportunamente descritta, con altrettante dissezioni dimostrative della anatomia relativa delle principali regioni del corpo umano. Pubblicato a Philadelphia nel 1859, è un piccolo gioiello di storia della medicina (attenzione, il file ha una dimensione di circa 32 Mb, per cui il download potrebbe richiedere un pò di tempo);
→ "A manual of the operations of surgery for the use of senior students, house surgeons, and junior practitioners", pubblicato nel 1883 da Joseph Bell (1837-1911), Surgeon to the Queen in Scotland, Professor of Clinical Surgery in the University of Edinburgh, etc. etc. (come recita testualmente il titolo dell'opera!). Fu un ottimo chirurgo, come confermano testimonianze dell'epoca. Ma è famoso anche perchè ebbe come allievo Arthur Conan Doyle, al quale, per la sua notevole capacità di esaminare uno sconosciuto ed scoprirne deduttivamente, in base all'aspetto, l'occupazione e le recenti attività, ispirò il personaggio di Sherlock Holmes.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Storia della medicina

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio 2023

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